Quali cibi preferiscono i giovani? Lo abbiamo chiesto ai social

#junkfood vs #vegetables, sfida a colpi di hashtag

L’appetito viene guardando. È proprio vero. L’esperienza visiva di un cibo ci fa pregustare il momento in cui lo andremo ad assaporare. Ma se mangiamo prima con gli occhi che con la bocca, in una società bombardata di immagini, come cambiano i nostri gusti? Già prima dell’avvento dei social, la televisione commerciale ci ha abituato a un’inconscia selezione dei piatti. Colori e packaging erano gli elementi più studiati dai pubblicitari, che in modo o nell’altro, al netto delle qualità del prodotto, dovevano vendere. Le regole non sono di certo cambiate. Quello che cambia è la vastità di canali in cui gli alimenti possono essere inseriti. Considerando inoltre che le immagini, sempre più, la fanno da padrone. Basta pensare al successo tra i giovanissimi di social network come Instagram e Snapchat (tutti foto e video), a discapito di Facebook o Twitter, considerati dagli under 25 decisamente out. Secondo uno studio inglese uscito sulla rivista Pediatrics e ripreso da un inserto di la Repubblica, sono gli influencer della rete a indirizzare le scelte alimentari dei ragazzi. Vedere il proprio idolo consumare junk food, il cibo spazzatura, induce i teenager a prediligere quella preparazione. Peccato non funzioni quando l’influencer dà il buon esempio. I giovani vogliono davvero mangiare solo cibi “cattivi”? Abbiamo preso come riferimento Instagram per capire quali sono i cibi con più hashtag, utilizzando per convenzione le parole in inglese. Non senza sorprese. Perché tra i termini meno postati troviamo i cibi dei fast food: #hotdog con 3,3 milioni di post, #hamburger con 3,7 milioni di post e #fries (patatine fritte) con 4,9 milioni di post. Mentre #soup (zuppe) e #vegetables (verdure) raccolgono rispettivamente 7,2 milioni e 9,5 milioni di post. Addirittura #fruit (frutto) arriva a superare la #pasta con i suoi 21,4 milioni di post, contro i 18 milioni di post di uno dei piatti italiani più famosi nel mondo. I motivi di questa inversione di tendenza potrebbero essere vari. Ad esempio il fatto che sia la frutta che la verdura raccolgono diverse categorie, e quindi è più facile aumentare i numeri. O che le loro sgargianti cromie siano più appetibili alla vista. O semplicemente perché sono alimenti più graditi al palato, sempre che questa analisi non rimanga una mera speranza. Numeri considerevoli sono raggiunti anche dal #sushi, 24 milioni di post, e dal #icecream (gelato), 34,7 milioni di post. Qui l’utente può sbizzarrirsi in diverse preparazioni, più o meno spettacolari. La vera spettacolarizzazione c’è nella parola che più di tutte ha distanziato le altre: #cake (torta). Con i suoi 69,9 milioni di post si conferma il termine più scelto. Arte, creatività, bontà, estetica, colore e un’infinità di altre parole definiscono la regina degli hashtag. Resta l’”amarezza” di trovare ai primi posti torte e gelati, che non saranno ricchi di grassi, ma in quanto a zuccheri non hanno paragoni. Il premio di consolazione va alla #pizza, 38,5 milioni di post, che unisce alla tradizione italiana lo straordinario sapore. Saranno allora i giovani a cambiare il mondo? Anche culinario? Molti dei ragazzi che parteciperanno allo sciopero per il clima, il 19 aprile in piazza del Popolo a Roma, hanno dichiarato di scegliere solo alimenti sostenibili. Il futuro può essere in buone mani.
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