Brasciole: il migliore a Bari

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Dicono di noi: 22 maggio 2021 Sono atterrato, con moglie figlia, in questo vicolo della Vecchia Bari indirizzato del Rettore del B&B in cui abbiamo alloggiato (Piccinni 191 [consigliato!]) Tavolini appesi lungo il vicolo, luci soffuse spalmate sulla tela della sera calante, candele. Atmosfera dei tempi andati. Il timore di ritrovarsi in un accampamento per turisti sprovveduti é stato repentinamente spazzato via dalle pietanze accompagnate da cameriere discrete ed attente. Ogni promessa frutto dei consigli del titolare é stata mantenuta. Un ventaglio di portate capace di agitare nel palato sapori di una Puglia che conosco bene ma che ogni volta riesce a sorprendermi. Burratine, mozzarelle, focaccia, terrine varie, narrano di una ricerca sapiente del prodotto giusto. Un menzione d'onore merita il vino. Un Primitivo rubizzo ed abboccato capace di fare commuovere un astemio. Il Conto? Vale la pena tornarci di sera in sera. Molto bene.

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Dicono di noi: Poiché passavamo per di là, abbiamo prenotato di persona, mio marito, mia figlia ed io, scegliendo tra le varie proposte di Tripadvisor, zona Bari vecchia. Il locale era chiuso, presente solo una signora alla porta e non ci siamo fatti un'idea della sala. Chiediamo il menù per farci un'idea e i prezzi e ce lo sporge sulla porta. I prezzi dei singoli piatti ci paiono onesti. Quando torniamo alla sera, solo una volta seduti, ci dicono che non si può scegliere un unico piatto, perché comunque il minimo prezzo che ci avrebbero addebitato a persona, é 20 euro. Il menù è sparito dal tavolo, non si possono verificare più i prezzi. Il cameriere afferma che il menù stampato è solo indicativo. Poi dipende da quello che hanno di fresco. Ci portano un antipasto che non avevamo chiesto, vino ed acqua, dicendo che li avremmo pagati comunque, li avessimo consumati o meno. Il ragazzo che serve ai tavoli é dimesso, insistente e che un lieve atteggiamento aggressivo e sarcastico nei nostri confronti, poiché ha capito che ci sentivamo gabbati per non essere stati informati della 'politica' del locale. In epoca Covid, serve tranquillamente senza mascherina, come pure senza mascherina sono tutti quelli che transitano nel locale, titolare ed amici del titolare che entrano nella sala. Il cibo é discreto. Abbiamo consumato un po' di antipasto e un piatto di orecchiette ciascuno. Alla fine, una pastarella di crema. 60 euro in totale, ovviamente. Il conto consta in un pezzetto di carta con la cifra scritta a penna. Abbiamo chiesto la ricevuta fiscale che ci hanno dovuto rilasciare. Il totale di questa ricevuta era di 73,00 euro (ingiustificati per quello che abbiamo consumato, e per i prezzi che ricordavamo dal menù, tanto più che noi eravamo andati per mangiare solo un piatto di orecchiette). Alla nostra richiesta di spiegazioni, il 'cameriere' ci ha detto che ci avevano fatto lo sconto, per loro generosità, come per canzonarci. Si paga solo in contanti, niente bancomat. Siamo abituati a decidere noi, quello che vogliamo mangiare, senza che ci vengano imposte delle pietanze aggiuntive, soprattutto se non abbiamo un menù sottomano per verificarne i prezzi. Ci rimproveriamo solo di non esserci alzati subito dal tavolo per andare in un altro locale. Ma era già tardi e di sabato sera, non avevamo prenotazioni. Presi alla sprovvista, non abbiamo saputo reagire a questa imposizione odiosa che comunque ci ha guastato la sera. Il locale è spoglio, un'unica stanza, più simile a quella di un'abitazione privata che a quella di un vero ristorante. Sconsigliamo vivamente, a meno che non vogliate correre un rischio!