Gianluca
Data recensione: 2023-02-01
Se dobbiamo ad un paese, luogo, o cittadella della Romagna.. elargire una stellina in più, a Faenza possiamo forse assegnarla da sempre.
Nel faentino si mangia bene, più che in altri posti, l'avrete sentito dire spesso .. l'elogio dovuto è anche però da considerare in base a con chi ci si batte nel confronto.
Qui siamo in pieno centro e partendo dalla piazza principale dove è il Duomo, passeggiando per le vie collaterali troverete lungo il percorso ancora scorci e panorami della Romagna di un tempo.
Camminando, appunto, sotto i portici dalla piazza del duomo si arriva alla fine, e, svoltando a sinistra, si prosegue fin all'entrata di un vecchio voltone dove si ha quasi l'impressione di un "fuori tempo" improvviso.
Camminando ancora si entra in Vicolo chiuso sul fondo chiamato S. Antonio, passando davanti al un altro ristorante "la Balena", sul finire dello stradello vedrete un rustico portone spalancato con un insegna di legno inchiodata. Vi introduce nel locale un landrone dove sta accatastata la legna utile al camino acceso che troverete all interno.
Aprite la maniglia di una vecchia porta d'ingresso a cui manca solo la campanella che suona, e vi troverete a piedi pari in un’atmosfera che ricorda senza scampo tante cose del passato ..per chi ne ha memoria.
Una carta-menù scarna, essenziale, meravigliosamente scritta a mano dallo chef vi indicherà un percorso.
Poche cose scritte ma rimarrà difficile scegliere subito fra tante bontà.
Nella stagione invernale ,appena entrati ,nulla è più gradevole che accoccolarsi immediatamente vicino al camino...qui allora , nel gentile bisbigliare dei pochi clienti accomodati al tavolo, vi assalirà un indimenticabile atmosfera bucolica di pace e serenità quasi monastica, forse sconosciuta ai più ed estremamente rara da trovare quasi ovunque.
Qui, a Ca' Murani, abbiamo in eredità una parte dell’atmosfera gastronomica brisighellese dei Raccagni, Tarcisio da Gigiolé, Nerio a La Grotta.
Per chi ha vissuto quel periodo, è difficile che ne dimentichi il trapasso di come da tutta Italia giungevano alle loro tavole tanti gourmet o presunti tali.
Per/con loro è nato l'olio di Brisighella, la prima dop italiana, poi a seguire anche il successo dei vini Ronchi di Castelluccio.
Questo è il concime su cui sono cresciuti Remo e Daniela di Ca'Murani.
Con Tarcisio, da Gigiolè ,Daniela è stata per anni a La Grotta, punto di riferimento indiscusso per quel periodo. Unico erede di queste atmosfere è rimasto Remo, dapprima nel 1994 con Strada Casale e ad oggi con Ca Murani a Faenza.
Qui Remo Ca murani e Daniela Pompili, mantengono l’apparente semplicità di piatti del territorio, ricca di ingredienti e della buona collaborazione di piccoli produttori locali. Un ambiente caldo arredato dal un meraviglioso camino sempre operativo, pavimenti in cotto e splendido semplice arredo .
Abbiamo preso.
Una zuppa di cavolo nero con crostini
Un tagliolino allo scalogno
Un prosciutto alla brace con crostini di fegatini
Cotechino con verdure alla brace e purè
Un mezzo fiasco di vino della casa.. anche quello troppo buono per citarlo come "vino del contadino".
Tutti piatti generosi che lasciano un segno nella memoria che vi ricorderà di tornare al più presto.
Due dolci per chiudere uno alla crema di castagne, e una specie di cream brulè... di una bontà assurda ,"rum e caffè" ... senza dubbio uno dei più buoni mai assaggiati.
Caffè eccellente come pochi e conto per 2 di 69 euro.
Servizio preciso, puntuale.. inappuntabile.
L 'unica osservazione che mi sento di fare, ma non so bene se considerarne un pregio o che altro, è sui crostini ai fegatini .
Ho individuato la sapidità della sua primordiale cottura, un essenziale sapore di quasi solo bolliti... abituato invece a incisivi ricarichi di erbe scalogno pomodoro che ne modificano solito l originale sapore forse per divenire cibo ruffiano e piacere ai più.
*Un sabato a mezzogiorno non è certo giornata di punta... ma per chi ne ha possibilità, scegliere di mangiare al di fuori di giornate più caotiche, aumenta il "buonviver" dello stare a tavola.
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