Classifica dei migliori ristoranti a Lauriano

Menù del ristorante: Filetto di maialino lardellato allo speck con confettura di mele alla senape in grani e barbabietola croccante alle mandorle €13.00 , Crema di carciofi con carciofi spadellati all'aglione, uovo pochè e riccioli di toma stagionata piemontese €12.00 , Isole galleggianti su crema di mandarini e mandorle a filetti tostate €5.00 , Risotto cime di rapa e salsiccia di Bra con chips di topinambur €11.00 , Crema di peperoni rossi e gialli con estratto di prezzemolo e fagioli corona croccanti €6.00

Dicono di noi: Posizione del locale ottima. Locale carino e curato. Servizi puliti ma senza carta igienica. Ragazzi giovani e gentili e presenti. Menù con poca scelta, così come i vini. Battuta al coltello buona e sfiziosa (con polvere di pringles) Lingua tostata con gamberi buona e particolare, come pure il risotto allo zafferano con cozze e gorgonzola. Tagliatelle integrali con sugo di stracotto e prugne sciroppate insignificante. Razioni un po’ scarse per chi è di buona forchetta. Dolce: semifreddo alle fragole discreto. Vino Roero Arneis Manfredi: etichetta da supermercato, nonostante ciò discreto. Un po' troppo lungo il tempo di attesa tra una portata e l'altra. Conto: 25 euro a testa, mangiando mediamente due piatti a testa e bevendo una sola bottiglia di vino. Mancava lo chef che ci era stato segnalato. Le premesse ci sono, forse però un po’ poco per una domenica a pranzo. Credo davvero siamo capaci di fare meglio.

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Dicono di noi: Una ex cascina fra campagna e bosco a gestione familiare. La proposta del menù fisso è ottima, ricca di piatti della tradizione e prodotti locali. Personale molto gentile e disponibile. Davvero un'ottima scelta!

Dicono di noi: Il locale è carino, in una bellissima posizione e abbiamo mangiato bene. Tuttavia il menù è decisamente risicato (la scelta, per tutte le portate, era tra due piatti), le porzioni un po' piccole e il prezzo eccessivo. Insomma qualcosa da rivedere.

Dicono di noi: Ubicato in posizione molto accessibile, sulla strada provinciale della Val Cerrina, è un ristorante-birreria simpatico ( come simpatico e cortese è il proprietario ) aperto fino a tarda ora. Vengono proposti piatti unici a prevalente indirizzo di cucina tedesca o comunque di birreria ( Wurstell di ogni tipo, crauti, patatine fritte con salse varie ), ma anche più italici con primi e secondi. Ottimo il servizio e l'arredamento. Ci si sente subito a proprio agio, anche per la simpatia del titolare. I prezzi, data la buona qualità della cucina ,della birra,dei servizi, sono buoni ( 25 euro in due per due bei piatti unici e due birre medie ) anche se, se si vogliono piatti più raffinati, tendono a salire forse un pò troppo. Bar ben fornito e dehor. Da provare.

Dicono di noi: Ci sono stata una sera a cena con due amici. Non sapevo assolutamente dell'esistenza del locale, posto in un piccolo paesino, Lauriano, a circa 30 km da Torino. Posto propri o davanti alla vecchia farmacia del paese. Non c'era molta gente a cena, forse perché noi ci siamo andati in settimana. Il locale non è nulla di che. Una vecchia osteria, carina, ristrutturata, con qualche mobile antico che fa da credenza, ma nulla che mi abbia particolarmente colpito. Il menù non c'è, viene raccontato a voce oppure viene lasciata al tavolo una lavagnetta con su scritti i piatti del giorno. Scegliamo tre antipasti: due battute di carne cruda.. io invece un antipasto di pesce. Piacevole il fatto che si sia potuto scegliere tra carne e pesce. Come secondi piatti una tagliata ai ferri e due primi di pasta di grano duro con condimento di sugo di pesce. Una bottiglia di rosso in tre. Tre dolci al cucchiaio, tiramisù e panna cotta. Conto intorno ai 27 euro a testa... abito nelle vicinanze e mi sembra di aver capito che il locale ha chiuso i battenti.... chiamate prima di andarci

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Dicono di noi: Ci fermiamo per una veloce pausa pranzo ben oltre l'orario, e chiediamo alla signora che ci accoglie se fosse possibile mangiare. Dopo aver posto la condizione che avremmo dovuto ordinare 4 menu completi ci fa accomodare in un tavolo per quattro, dove un cameriere (il figlio?) stende una tovaglia di plastica cerata alquanto stazzonata. L'attesa non è breve, e aspettare non premia: la pasta all'arrabbiata sa solo di aglio, l'insalata di pollo è circondata da una foresta di indivia, la birra alla spina imbevibile. Mentre inforco il primo boccone il cameriere mi sfila il piatto bofonchiando qualcosa, e io resto con la fochetta a mezz'aria piena di pollo e insalata: si erano scordati di condire con olio e limone (...) Eravamo solo di passaggio, penso che eviteremo di ripassarci.

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