Luigi
Data recensione: 2019-11-19
La Pampa a Villanova d'Asti
In questo mondo globalizzato, ciò che un viaggiatore esperto potrebbe immaginare, che tra un treno a ritroso e un autobus che non è nemmeno visibile, potrebbe sognare di essere in mezzo a quel nulla di compatto e avvolgente, speciale come solo la nebbia sa produrre, come solo si trova nella Pianura Padana, nell'angolo più freddo e umido della città di Villanova d'Asti. Questo pezzo speciale è un pezzo di Pampa Argentina, tagliato con machete lì, e ricostruito direttamente con calma e pazienza, tra un sorso di mate e un bicchiere di vino, qui. Stiamo parlando della Rosticceria La Brace.
Questo pezzo di Pampa Argentina potrebbe effettivamente essere stato ricostruito in qualsiasi parte del mondo!
Ma Marcelino e Rosanna e il figlio Martin (Fierro?) volevano ricostruire questa piccola Pampa qui a Villanova d'Asti. Avrebbero potuto scegliere altri posti, altri paesi, altre terre, perché la Pampa, questa Pampa è la tua, immateriale e pura come solo i sogni possono essere.
Il viaggiatore esperto capirà immediatamente che La Brace (il nome non mi rende divertente e non aggiunge nulla di valore allo stabilimento) non è un ristorante. È piuttosto un pezzo di vita argentina che si adatta gradualmente al tempo e ai gusti dei clienti, che ovviamente sono tutti italiani.
Il titolare Marcelino ha voluto creare, e questo lo onora, uno spazio di resistenza del culto della carne. È un (piccolo) tempio del churrasco, il matahambre, i cimichurri, le carni argentine e, non poteva mancare, il dulce de leche.
Naturalmente, in tanti anni di adattamento, questo piccolo villanovese della Pampa ora ti permette di gustare la pasta italiana e tutti i tipi di carne di manzo meno nobile, e Marcelino prepara una porchetta, un pollo alla brace e molto altro, con saggezza e rispetto come solo un gaucho sa come rispettare la sua madre terra!
Marcelino può preparare molte cose di qualità che hanno quel sapore lontano delle vecchie grandi famiglie contadine italiane che hanno originato la diaspora argentina e che Marcelino e Rasana hanno nel loro DNA.
Ma il viaggiatore esperto, che riconosce il mondo per i suoi profumi e sapori, sa che se vuole conoscere il vero Marcellino e godersi la maestosità del vero arrosto, il viaggiatore che vuole imparare a mangiare, che vuole vivere un'esperienza unica nella zona di carne arrostita nobile, deve chiedere a Marcelino quali pezzi di carne ha, discutere con lui il modo migliore per preparare un pezzo o l'altro, sottomettersi alle procedure della "parrilla" che non è semplice cottura, è spirito, rispetto, rito, che si consuma lentamente, una celebrazione collettiva di un'arte che per sfortuna in questo mondo occidentale, così preoccupato per il suo comfort nevrotizzante, si qui da noi tutto questo patrimonio secolare è andato perduto per sempre. In questo emisfero e in questa povera Italia decadente, vittima della sua stessa brutale ignoranza, Marcelino è uno dei pochi sacerdoti di questo rito del piacere, quando vuole dispensarci i suoi favori con un bife de chorizo, una Entraña, un Vacío........y ya estas en la Pampa, y ya no estas en la tristeza del noviembre de Villanova d'Asti!!!!!
Mangiare arrosto di manzo a La Brace è un'esperienza, un rito di iniziazione per coloro che non lo conoscono. Bisogna accostarsi con umiltà e rispetto ed essere guidati da Marcelino. LNT
Data della visita: novembre 2019
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