Adele
Data recensione: 2023-05-15
Data recensione: 2023-05-15
+4
Facile da raggiungere in prossimità della ss 106, ai piedi del Faro di Stilo e all’interno del parco archeologico dell’antica Kaulon. Mangiare da Cocintum significa fare un’esperienza vera della terra, del mare, delle materie prime e della tenacia che i ragazzi de ‘a Lanterna mettono nel loro lavoro, ogni giorno. L’ambiente è rustico, accogliente e dai colori caldi, adornato di strumenti della tradizione e della agricoltura. Il camino è davvero casa.
Nel menù non troverete la Sprite, Coca Cola, la Fanta piuttosto il Chinotto, il Bergotto e la Cedrata. Anche l’acqua è calabrese. L’identità, da Cocintum, è ribadita in ogni dettaglio. Ho apprezzato le portate, il menù stagionale, la selezione degli ingredienti e dei vini, tutti autoctoni. Due note spiacevoli: il vino che ho scelto per il pasto presentava dei residui sul fondo, probabilmente dovuti ad una mancata filtrazione a freddo o qualche difetto proprio del filtro in fase di vinificazione. In questo rosato Nerello sono assenti i profumi, più piacevole al palato. Seconda nota l’olio. La cucina frigge, cucina e condisce le pietanze con l’olio che produce l’azienda agricola che ha fondato la Locanda. È un’extravergine davvero buono, ma ottimo in zuppe di legumi, sughi, stufati. Ad alte temperature non sono riuscita ad apprezzarlo, sembrava quasi esausto, appesantendo le fritture dell’antipasto e le polpettine nel Bun, che da menù dovevano essere al sugo, ma che mi hanno servito invece fritte. Ottime le confetture fatte in azienda servite con i formaggi. Inimitabile il pane caldo all’acacia.
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