Giovanni
Data recensione: 2022-07-17
Data recensione: 2022-07-17
+5
La locuzione "di sotto" accanto alla parola vino, non fa che rimandare subito alla mente la parola cantina, luogo a tratti affascinante e che sicuramente per molti conserva tesori. Tesori che sono il risultato di una enorme passione, di una intelligenza storica e di un lavoro certosino, che a tratti sfiora l'arte.
Ebbene il Di Sotto Wine Bar, conferma e concretizza esattamente questo rimando mentale e appare subito come una piccola perla incastonata in un contesto spazio temporale un po' complicato. Complicazioni dovute all'essere una nicchia che sopravvive alla pandemia, e di una zona che vive di giorno, ma poco alla chiusura dei negozi del vicino centro commerciale (ma questo permette di trovare facilmente parcheggio).
Appena arrivati notiamo un arredamento accogliente come lo staff; ci accomodiamo fuori ad un tavolo collocato nella piazza interna in cui subito dopo si spengono le luci: non era il nostro caso (ero a cena con mio cognato), ma le lampade a centro tavola potevano creare per una coppia un'atmosfera romantica, ma il punto è che i gestori devono fare i conti con il contesto complicato di cui parlavo prima....ma non ci abbattiamo e consultiamo il menù e la carta dei vini.
Ci mettiamo un po' a decidere perché, come da rimando mentale, effettivamente la loro cantina è ricca di tanti tesori diversi, con le loro storie e a raccontarcele è apparso Antonio, sommelier del locale che ha messo a nostra disposizione l'enorme passione per i vini....vini che abbiamo scoperto essere tutti "Naturali"!!! Dopo un istante di panico, Antonio ci ha rassicurato dimostrandosi subito una persona intelligente e non un cieco adepto della religione del biologico a tutti i costi.
Infatti dopo una nostra prima scelta di un Monte di Grazia 2016 (incuriositi dai vitigni sconosciuti da cui è stato assemblato, ovvero gli autoctoni dei Monti Lattari pepella, biancatenera e ginestra), Antonio ci indirizza su un Cala Iancu siciliano (grillo e catarratto) di bella acidità e freschezza che ben si abbinerà al percorso che avevamo scelto ovvero gli "Ap...punti di Mare".
E di fatti il wine bar con cucina si trasforma in un ristorante a tutti gli effetti, con queste proposte davvero di ottima fattura:
- Tartare di Tonno obeso, yogurt greco e mela verde
- Gnocchi al limone, fonduta di caciocavallo, burro e acciughe
- Rana pescatrice, spugna di peperone, guazzetto di pomodoro bruciato e polvere di olive
- Sgombro, Stracciatella, Pomodoro e Cipolle Caramellate su pane al Sesamo
e conquistati da questi piatti decidiamo anche di prendere Pollo, fave, pistacchio e pecorino che insieme agli gnocchetti meritano la nostra menzione d'onore.
Terminando con un bonet alla nocciola, Antonio si ferma a chiacchierare con noi dell'enologia calabrese, del mondo volatile del vino biologico che lo rende per questo ancora più affascinante e ci fa assaggiare il Monte di Grazia per colmare completamente la nostra curiosità....effettivamente aveva ragione: forse non proprio quella bottiglia, ma è ormai un vino quasi meditativo.
Fatta una certa siamo dovuti andar via, ma sicuramente non vediamo l'ora di tornarci per continuare ad esplorare quell'universo artistico racchiuso nella loro cantina e come dice Antonio, facendo un parallelo con l'Arte Moderna, non basta fare due sgorbi per poterli chiamare capolavori: non basta seguire un protocollo per fare un vino naturale, questo deve essere anche buono e non restituire difetti al palato ed olfatto....non sono merce di scambio per seguire ciecamente la Religione del Biologico a tutti i costi.
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