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Recensioni di Pitzock, Funes

Virginia Timossi
21/02/2023
SPECIALE! Ho scelto il menù con 4 portate e nessuna mi ha deluso. Lo chef rivisita la cucina tradizionale in modo sorprendente e per farlo utilizza materie prime principalmente provenienti da contadini e allevatori locali, a partire dal cavolo nero nel ripieno del raviolo fritto, per poi continuare con lo stinco di agnello con gli occhiali di Funes e infine per arrivare al sorbetto di mele del melo proprio dietro al locale. Ho apprezzato molto il fatto che lo chef stesso raccontasse, con grande passione, tutti i suoi piatti e la tradizione dietro a ognuno di questi. Lo consiglio vivamente!
Luigi Salvatore
01/01/2023
Non si mangia al Pitzock, si viaggia tra profumi e sapori. Un viaggio nella storia e nella cultura di questi luoghi la cui personalità si ritrova integra e valorizzata nei piatti proposti. Un'esperienza di gusto straordinaria, presidio Slow Food, materie prime selezionate con cura. Una cucina che prima di essere azione è pensiero, passione e amore per la propria terra e per le persone che ci vivono e ci lavorano. Ogni piatto racconta una storia e ogni storia è raccontata con pazienza dallo Chef. Profumi, sapori, colori, associazioni che sembrano impossibili e che si rivelano magnifiche. Un'esperienza unica.
Domenico Frizziero
05/05/2023
Una vera esperienza culinaria, un viaggio attraverso i sapori del territorio e non, comunque tutte eccellenze italiane. Ritorneremo appena possibile.
Sara Lazzari
03/01/2023
Io e il mio fidanzato abbiamo adorato questo ristorante. Il cuoco arriva ad ogni portata e spende un momento per raccontare la storia dietro ad ogni piatto: si percepisce la cura e l’attenzione nella scelta della materia prima, e anche la passione per la cucina, personalmente ho apprezzato molto il suo carisma. La cucina ci ha lasciati senza parole, le porzioni sono giuste, i sapori ben bilanciati.
Andrea Mondonico
17/12/2022
Ottimo ristorante, piatti curatissimi di alto livello. Giovane cuoco appassionato che ti spiega i piatti. Presidio SlowFood, assolutamente da provare. Sala dedicata a chi ha un quattrozampe a seguito!
Ilaria Nobile
26/08/2022
Lo chef trasmette la passione che ha verso la cucina attraverso i gusti e gli ingredienti eccellenti presenti nei suoi piatti, che personalmente porta a tavola e descrive nei dettagli. Il conto è assolutamente in linea con la materia prima e le lavorazioni. Un'ottima cena! Presente anche una terrazza esterna dove poter mangiare.
Niccolò Valentino
01/01/2023
Lo chef Oskar è appassionato nel descriverci i suoi piatti, la sua filosofia e il suo progetto di ristorazione che va oltre la cucina e si irradia nel territorio e nei produttori della Val di Funes. Abbiamo mangiato: tagliolini fatti in casa con ragù di agnello e castagne, lasagnetta con ragù d'oca e crauti rossi. Entrambi sorprendenti. Le tradizionali frittelle di patate con crema di crauti e prosciutto di agnello sono una rivelazione. Con una selezione di formaggi e un calice di vino chiudiamo il conto a 35€ a persona. Esperienza eccellente.
Davide Brioschi
06/08/2022
Una piacevolissima sorpresa in Val di Funes. Il locale,parte attiva anche del progettto Slow Food, è gestito con passione ed ha dimensioni contenute con atmosfera familiare,pur proponendo eccellenze del territorio difficili da assaggiare altrimenti. I piatti sono ottimamente cucinati e presentati dallo chef,che esalta in maniera perfetta la carne locale (pecora dagli occhiali della Val di Funes e vacca grigia) ottenendo risultati eccellenti. Ottimo il rapporto qualità prezzo e anche la qualità della variazione di dessert, che ancora una volta permette di assaggiare particolari prodotti locali.
Giovanni tortora
03/07/2022
Sicuramente il miglior ristorante della val di Funes(e probabilmente non solo).... non aspettatevi le solite preparazioni tirolesi, buone ma oramai consuete; qui troverete prodotti del territorio, presidi slow food, tanta passione e tanta cura. Anche i pani e le paste sono fatti in casa, i dolci sono spettacolari, la cantina è assolutamente all'altezza. Grande cura nella presentazione (senza sconfinare nel ridicolo). Il servizio informale ma curato. Lo Chef -giovane e bravissimo- esce dalla cucina e presenta i piatti spiegando nel dettaglio ingredienti e preparazione.. Top! Prezzo corretto
Alfio Bosatra
29/09/2022
Per raggiungere Pitzock dovrete inoltrarvi sino al paese di S. Peter nella bella e riservata Val di Funes, ai piedi delle cime dolomitiche delle Odle (Geisler Spitze). Lì vi attende Oskar Messner per proporvi la sua creativa ma concreta cucina di montagna, che trova nella stessa Val di Funes le sue principali materie prime. A partire dalla Villnösser Brillenschaf, letteralmente la "pecora con gli occhiali della Val di Funes", razza autoctona caratterizzata da anelli neri intorno agli occhi che, con un pó di fortuna, potrete vedere pascolare sui prati che precedono l'arrivo al ristorante e che Oskar Messner, con il progetto "Furchetta", ha contribuito, con alcuni allevatori, a recuperare (valorizzando anche la pregiata lana). La "pecora con gli occhiali" è così diventata Presidio Slow Food. Le materie prime del territorio vengono utilizzate da Oskar Messner per proporre una cucina che cerca (riuscendoci) di interpretare con personalità e sensibilità contemporanea la tradizione gastronomica sudtirolese. Dal menu estivo citiamo il Cappuccino di porcini con spuma di patate - una delle preparazioni iconiche di Messner, che abbiamo avuto la fortuna di poter gustare perché, a proposito di una cucina centrata sui prodotti locali, un amico gli aveva portato, due giorni prima, dopo un'estate senza pioggia che ne aveva compromesso la crescita, una cassetta di funghi porcini trovati in alta valle - e poi le praline di patate e grano saraceno ripiene di Graukäse (formaggio grigio) della Valle Aurina, la tagliata di vitellone locale con verdure di stagione e patate al forno e, non poteva mancare, l'agnello di Villnösser Brillenschaf (proposto con filetto, costoletta e coscio) Oskar Messner ripone una particolare attenzione anche ai formaggi locali di piccoli produttori o di produzioni comunque artigianali. Carta dei vini ben fatta, con ampio spazio giustamente dedicato ai vini altoatesini. Le due salette in cui si articola il ristorante sono, specie la seconda, molto accoglienti, grazie anche al sapiente utilizzo del legno di larice e all'affaccio, attraverso grandi vetrate, sulla bella terrazza estiva.
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