Ignazio
Data recensione: 2023-07-16
Data recensione: 2023-07-16
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L'arroganza in primo luogo dimostra l'ignoranza (giuridica) della titolare, cui dovrebbero ritirare la licenza, essendo noto che gli esercizi pubblici sono locali in cui l'accesso è libero a chiunque ed in cui si svolge un'attività imprenditoriale, sottoposta a speciale disciplina, per la tutela di quanti, servendosi delle relative prestazioni, affidano ai gestori la propria salute, incolumità e sicurezza: ma non è questo l'aspetto più significativo. La minaccia, che mi pare la cosa più grave, oltrecchè insignificante (non credo che la signora andrà di nuovo al lido), ma sintomo di grave maleducazione. Signori si nasce. Per il resto, il suo comportamento si commenta da solo. Aggiungo, solo per conoscenza della signora titolare, che nessuno può impedirci di spingerci fino al bagnasciuga passando attraverso un lido privato o chiederci di pagare, a meno che non intendiamo usufruire di servizi come l’utilizzo di sdraio e ombrelloni, docce o cabine.
Il motivo? secondo l’art. 822 del codice civile, la spiaggia è un bene pubblico, appartenente al Demanio dello Stato, anche se è data in concessione agli stabilimenti balneari. Ed ancora, oltre all’articolo 11 della legge n. 217 del 2011 che prevede “il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione“, la legge n. 296 del 2006 stabilisce “l’obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione“.
Purtroppo non tutti ne sono a conoscenza e ancora molti ci chiedono “il permesso” di farlo ma è un diritto di tutti. La signora pertanto non può impedirmi o addirittura farmi pagare la sosta sullo scoglio




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