stefano
Data recensione: 2018-12-19
Alloggiate a Caserta, in via Sant'Agostino, 27, pieno centro storico. Vi accoglie un'elegante e attraente ragazza napoletana, Katia. Mentre apre il portone e vi fa strada, pensate che se anche solo il cinque per cento delle napoletane fosse così, sarebbe valsa la pena di nascere nell'antica capitale, nonostante i suoi guai. Quando entrate nel cortile, se non conosceste certi atri trascurati dei vecchi edifici delle città meridionali, vi si stringerebbe il cuore ne' le scale paiono più incoraggianti. Però, quando arrivate alla mansarda di Katia, un'accogliente e spaziosa suite, arredata con gusto e sobrietà, non credete ai vostri occhi. Mentre gustate la vista sugli antichi tetti, chiedete a Katia se la Reggia è distante e lei, con affettata e maliziosa noncuranza, vi porta ad un abbaino per mostrarvi una parte dei tetti del grande palazzo. Poi, chiedete di un posto per cenare e la giovane vi indirizza da Mami, presso il quale ha cura di anticipare la vostra visita. Infatti, vi accolgono con molta cortesia in un locale arredato modernamente. Quando assaggiate o' cuoppo con la frittura di mare, vi rendete subito conto che un eccellente piatto della tradizione non deve necessariamente sposarsi con un sito vecchio, i muri di pietra a vista e le volte a crociera. I gamberoni, i calamari e il baccalà sono freschissimi e la panatura e la frittura impareggiabili. Poi ordinate una pizza. Sull'impasto napoletano ineccepibile, si stende una mozzarella di bufala freschissima esaltata dal pomodoro e dal basilico. In quella, si avvicina il proprietario, un signore imponente che in gioventù deve aver sedotto più cuori, il quale, senza invadenza vi intrattiene sulla cucina casertana e, di fronte ai vostri elogi, vi avverte che la buona cucina si gusta due volte, quando si mangia e la notte, quando si riposa, una sentenza che siete disponibili a sottoscrivere. Quando vi propone il dolce, ve ne illustra, in particolare, due, uno creato in occasione di un ricevimento in onore dei Savoia e quando gli ricordate che proprio a Caserta ai Savoia avrebbero dovuto fare piuttosto la festa che organizzare un banchetto, rivela il suo passato da politico non di secondo piano, suggerendo che è trascorso troppo tempo e sono occorsi troppi eventi per coltivare rancori; l'altro, elaborato per Rocco Barocco, si chiama Roccobabba'. Nella patria del babba' prendete il secondo. Una cascata di cioccolato fondente ha annegato un eccellente babba', senza cancellarne il sapore e sposandosi perfettamente con una ruota di panna, dolce senza disgustare. Quando, andati via, fate una visita notturna al più imponente palazzo reale d'Europa, siete consapevoli di aver trascorso una magnifica serata e se, come me, avete qualche antenato che ebbe un ruolo non di secondo piano negli eventi che portarono al rovesciamento della monarchia borbonica, avete tempo per nutrire qualche rimpianto.
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