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Dicono di noi:
Vivo non lontano da questo ristorante.
Rispetto a quello che era vent'anni fa, ha acquisito una buona cantina, ma il cibo, i prezzi troppo alti per un ristorante di quartiere e, soprattutto, i modi scortesi dei proprietari sono rimasti gli stessi.
L'occasione di oggi, però, mi ha lasciato onestamente sconcertato.
Ho telefonato durante la settimana per prenotare un tavolo per pranzare oggi, domenica 5 maggio. Mi è stato risposto che avrei dovuto mangiare in un'ora per liberare il tavolo per il cliente successivo. Ho declinato ma, comprendendo il momento difficile, ho chiesto se avrei potuto passare per portarlo via. Mi è stato detto che avrebbero fatto i menu il sabato e che avrei potuto fermarmi e ordinare.
Ho fatto l'errore di passare lo stesso giorno in cui avrei voluto portare via.
Di fronte alla mia richiesta di take away, il proprietario ha risposto che non si poteva fare, mentre si guardava intorno disperato. A quel punto è intervenuto il cameriere (con cui avevo parlato al telefono) e, con un fare di rimprovero, mi ha detto che mi aspettava ieri e oggi non era più possibile prenotare, nemmeno per l'asporto.
Il momento è complicato, capisco - mea culpa. Tuttavia, rispetto alla capacita' media dei ristoranti del Nord Italia, sembra un fallimento totale nella flessibilità. L'impossibilità di assumere un ordine da asporto al mattino per l'ora di pranzo è incoerente con i continui piagnistei per i divieti legati alla pandemia.
La totale apatia nel gestire il rapporto con il cliente non mi sorprende più di tanto.
Mi stupisce anche che questo posto sia nel ranking Michelin.
Credo che dovrebbero mandarci una visita non programmata.