Francesco
Data recensione: 2023-07-15
Data recensione: 2023-07-15
+5
Uno di quei posti che non si dimenticano per un’intera vita.
Iniziamo dal contesto: a due passi da Piazza Maggiore e ad un passo dalla casa museo di Lucio Dalla, leggermente defilato nel vicolo da cui il ristorante trae il nome.
Fuori c’erano circa 35 gradi. Io e mia moglie abbiamo scelto un tavolo nella prima saletta interna, di un’eleganza molto sobria e pulita.
Tavolo ampio, posate infilate in un’elegante pochette di cuoio.
La temperatura era gradevolissima, perfetta la luce leggermente crepuscolare, al volume giusto la selezione musicale di Lucio Dalla.
Un prodigio di equilibrio e gusto gli antipasti: tartare di manzo, maionese di patate e senape e Sformatino di patate e mortadella.
I primi un viaggio sensoriale nell’Emilia: gustose tagliatelle al ragù e un superbo tortellino in crema di parmigiano, accompagnati da un azzeccato Sangiovese.
Porzioni, va detto, ben proporzionate.
Sul Galletto al tartufo è caduta la scelta del secondo: non ne avevo mai mangiato uno così saporito in vita mia.
Zuppa inglese e budino per concludere: impeccabili. Il budino, in particolare, è stato un colpo al cuore, perché in un viaggio all’indietro di quarant’anni mi ha proiettato nella casa della mia nonna materna: lei lo preparava uguale, con le uova del suo pollaio.
Ci ha serviti Antonio, raccontandoci i piatti con discrezione, brevi ed efficaci flash diluiti in tempi “scenici” appropriati.
Ma tutto il resto della brigata ci ha fatti sentire molto a nostro agio.
Emozioni e professionalità perfettamente combinati. Un posto di livello superiore, non a caso incluso nella guida Michelin.









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