Dicono di noi:
C'è un grazioso "chiosco", letteralmente sul mare, a Torre Archirafi, da sempre un punto di riferimento delle colazioni e delle serate del piccolo ma indubbiamente affascinante borgo ripostese. Peccato che da qualche anno, complice l'apertura del pub che evidentemente rappresenta la priorità, non riesca minimamente a sopperire a servizi base, quale può essere la vendita dopo cena di un gelato confezionato (abbiamo una necessità di senza glutine in famiglia). Consapevoli non abbiano sempre tutta l'offerta esposta in cartellone, attendiamo con le bambine che qualcuno del personale (contati 5, tra ragazzi e ragazze, ma forse in servizio anche al pub) ci indichi cosa sia presente. Dopo quasi 10' di attesa, fermo una ragazza, appena tornata dai tavoli e apparentemente libera (senza vassoi od ordini in mano), chiedendole se può aiutarci coi gelati, indicandomi cosa ci sia e cosa no. Lei prova ad aprire ma poi, con onestà, mi dice che lei non lo sa e che è meglio se va a chiamare una collega più informata. Non torna per altri diversi minuti e, mentre le bambine cominciano a scalpitare, mio marito apre il freezer per almeno comprendere tra cosa si potesse scegliere. Mentre io stessa chiudo, dicendogli che ricordo loro non vogliano che il cliente si serva da solo (prassi tra l'altro comunissima altrove ma che non contesto, perché immagino con la confusione sia una necessità), arriva una delle ragazze dal chiosco (evidentemente fino a poco prima eravamo trasparenti), rimproverandoci per l'apertura del frigo. Me ne scuso ma le faccio presente che non è neppure così normale fare attendere tanto per dei gelati e lei dice che sono solo in due e che avremmo dovuto chiedere a qualcuno invece di aprire. Dopo la lunga attesa, sono già alterata e le faccio presente che è ciò che abbiamo fatto, ma inutilmente, chiedendo ad una collega che è andata senza più tornare, e lei a quel punto, piuttosto che scusarsi per l'attesa o l'aver accusato di non aver chiamato il servizio, ha insistito dicendo che la sua collega sarà andata a servire un tavolo. Giustificazione assurda: se sta servendo dei clienti ai gelati, prendendo un'informazione, o torna con essa o manda qualcuno a completare il servizio, se occupata con altro. Ecco quindi che arriva anche un terzo ragazzo (ma loro erano solo in due, eh!...) ribadendo che i freezer non vanno aperti ma nessuno che si sia degnato di scusarsi per l'attesa o per l'imprecisione del servizio generale.
Ora, ragazzi, io capisco che una serata la tirate su col pub, con bibite e cocktail e certamente la vendita dei gelati è l'ultima voce di guadagno che prendete in considerazione. Ma se avete scelto di mantenere quel servizio, anche alla luce della bassa offerta del territorio, dovreste organizzarvi diversamente per portarla avanti. È una questione di serietà nel lavoro che si svolge. Che poi, nei fatti, voi non abbiate solo perso l'incasso dei quattro gelati di stasera ma di tutti quelli che quest'estate avremmo comprato da voi e che chiaramente non compreremo più, di tutte le colazioni granita e brioche che non consumeremo (e non porteremo amici da fuori Catania a provare... Peccato, perché gli altri anni soprattutto la granita ai fichi era buonissima), delle potenziali cene o patatine al pub... Per non parlare di come chiaramente diremo a parenti ed amici di non fermarsi... Perché oltre alle recensioni sui Social esiste il passaparola... Be', questa è questione di lungimiranza e di furbizia. Quando tratti male un cliente con buona memoria, non perdi in quel momento ma in tutti i momenti futuri.
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