Dolce: il migliore a Erba

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Dicono di noi: Dopo un lungo periodo di "astinenza", approfittando della bella giornata e dell'allentamento delle norme anticovid, ci siamo regalati una breve escursione fuori porta in un posto che non conoscevamo. E così, a poco più di un'ora di auto da Milano, direzione Como, eccoci arrivare al Parco Alpe del Vicerè (sul Monte Bolettone), sopra Altavilla (CO), che prende il suo nome dal Vicerè Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone, che acquistò tale terreno per farvi soggiornare i suoi cavalli durante il periodo estivo. Tale zona è oggi conosciuta per la sua ricchezza di ammoniti ( Cefalopodi marini fossili), oltre che per la sua morfologia carsica determinata dall'azione corrosiva delle acque piovane rese "aggressive" dalla presenza di anidride carbonica disciolta, con formazione di cavità, grotte e voragini. Il complesso "Alpe del Vicerè - Buco del Piombo" è uno dei più interessanti dal punto di vista speleologico di tutta la Lombardia ed è per questo che il Parco è meta di molti amanti della materia, quanto anche dai tantissimi escursionisti per delle semplici passeggiate nel grande e suggestivo bosco. Or dunque, arrivati e parcheggiata l'auto nel grande parcheggio libero, breve passeggiata nella quiete dei bei prati e quindi sosta obbligata in questa trattoria (cambiata di gestione e di nome). Ci accoglie il simpatico e pimpante Andrea e la sua Signora (entrambi con regolare mascherina) ci pilota subito al nostro tavolo, recitando a memoria una bella varietà di piatti, tutti molto "stuzzicanti". Per i primi, optiamo per dei ravioli al ragù e dei casoncelli con ripieno di spinaci (questi ultimi fatti da poco dalla signora). Per secondi, polenta e formaggi misti e polenta e funghi. Un quartino di vino, mezzo litro di acqua e due caffè. Tanta simpatia, tanta cortesia, piatti abbondanti ed ottimi, il tutto per 40 euro precisi e questo, immersi in un paesaggio bucolico che invita a rilassare l'anima; che volete di più ? Unico consiglio: in stagione, è assolutamente obbligatorio prenotare il pranzo e cercate di arrivare presto per il grande affollamento che riduce considerevolmente il posto, nel seppur ampio parcheggio.

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Dicono di noi: Eravamo già stati qualche tempo fa al Mercato38 e avevamo mangiato molto bene: forse perchè era una sera in settimana (bei tempi quando si poteva uscire a cena!) ma eravamo rimasti molto soddisfatti sia dal servizio, sia dal menu. Quindi abbiamo voluto tornare una domani a pranzo, approfittando del fatto che avrebbe dovuto essere musica dal vivo durante il pasto, che in realtà è iniziata alle 14.30. A parte questo il locale (o meglio l'area all'aperto antistante il locale) era praticamente tutta piena. Buono il distanziamento tra i tavoli. Ma torniamo indietro di qualche giorno: al momento della pranotazione avevo fatto presente che ci sarebbe stata una persona con necessità di un pasto gluten-free, e mi hanno detto che non ci sarebbero stati problemi. Una volta accomodati prendiamo il menu (che era già sul tavolo, in formato usa-e-getta come da normavita) che era un po' scarno (3 antipasti, 3 primi, 3 secondi 3 dolci) che tuttavia in genere significa anche qualità e freschezza dei prodotti. Purtroppo però non c'era nulla di senza glutine. O meglio c'era il risotto alla milanese (risotto con zafferano e osso buco) e volevamo capire se fosse effettivamente gluten-free. Così (dopo circa 30 minuti di attesa - pensavamo di essere stati dimenticati lì) quando è arrivato il cameriere abbiamo chiesto se fosse adatto a persone con problemi con il glutine. Il cameriere ha chiesto il cucina e gli hanno risposto che non c'era alcun tipo di problema. Gli altri commensali hanno ordinato chi guancia di maiale brasata, chi fritto misto. Il brasato veramente, veramente buono. Il fritto misto un po' freddo e gommoso, tuttavia la cosa che mi ha fatto rabbrividire è stato il risotto: è arrivato senza l'osso buco. Abbiamo chiesto al cameriere che ha detto che forse era stata una svista e che avrebbe provveduto subito. Porta via il piatto e dopo un minuto ritorna dicendo "l'osso buco non è stato messo perchè è fatto con la farina". Una caduta di stile così non me la sarei mai aspettata: avrebbero dovuto dirlo prima di ordinare, quando abbiamo chiesto se fosse senza glutine: avrebbero dovuto essere chiari. Quindi, in sostanza, è arrivat un risotto allo zafferano (tra l'altro anche un po' scotto) che poi è stato fatto pagare come un risotto con l'osso buco. Una caduta di stile enorme. Confidavamo allora nel dolce, ma anche in questo caso niente di senza glutine. Quindi per solidarietà anche gli altri commensali non hanno ordinato il dolce e siamo andati a mangiarlo altrove. Conclusione: daremo un'altra possibilità? Non lo so: forse sì ma non nell'immediato e sicuramente non quando si prevede troppa gente, in quanto il personale è sottodimensionato. Ci siamo seduti poco prima delle 13 e abbia terminato il pranzo mangiare poco prima delle 15. Mangiando solo un'unica portata.